Il Kalaonda Plemmirio Hotel sorge all'ingresso dell'Oasi marina Protetta del Plemmirio, 10 km a sud di Siracusa. L'Hotel nasce dalla sapiente ed accurata ristrutturazione di un insieme di fabbricati, un tempo, ad uso rurale, destinati al momento della loro edificazione (fine '800) alla conduzione dei fondi agricoli limitrofi, all'alloggio dei proprietari terrieri e delle maestranze agricole.
La struttura costituisce un insediamento di notevole estensione della superficie di oltre 1000 mq. , oltre le pertinenze scoperte di 4000 mq. Si configura come un piccolissimo borgo rurale, con uno stretto asse viario centrale, che spicca nella campagna pianeggiante, con un succedersi di tetti a falde e di aperture, delle quali molte incorniciate da antiche mostre in pietra. La vicinanza del mare ed il silenzioso contesto agricolo rendono suggestiva l'atmosfera di questa grande fattoria. Inutile dire che il passare del tempo, l'abbandono delle attività agricole, delle quali il complesso rurale era il centro, e comunque il venir meno della necessita di permanenza in loco delle maestranze hanno provocato il vistoso decadimento ed abbandono della struttura.
In tale contesto si inserisce la volontà del proprietario che sulla base delle emozioni di vita vissuta in quel contesto ,ha voluto riportate in vita quanto resta dei fabbricati originari, convertendoli in attività recettiva (albergo 4 stelle). Elementi favorevoli a tale utilizzazione sono la vicinanza del mare (la baia di Terrauzza con l'antica Tonnara ormai in disuso, l'Oasi marina protetta del Plemmirio), oltre la ben nota ricchezza archeologica monumentale di tutta la provincia di Siracusa.
L' Hotel Kalaonda comprende in totale 18 camere suddivise in:
n. 7 camere standard
n. 8 camere superior
n. 2 camere per disabili
n. 1 suite
Ogni camera è provvista di bagno con doccia e/o vasca, asciugacapelli, beauty kit, aria condizionata, frigobar, tv lcd, telefono.
Per fare del nostro Ristorante una piacevole location non solo a disposizione dei clienti dell’hotel, ma anche del pubblico “curioso”, abbiamo cercato di trovare una perfetta armonia tra sapori e arte, tra la qualità gastronomica affidata alle sapienti mani del nostro Chef, e l’atmosfera piacevole in cui godere “dell’esplosione soave” dei sapori tipici della nostra terra.
Un architettura moderna che non vuole però superare il suo affascinante passato. Colori, luce, pietra, arte e profumi per non dimenticare che si è capaci di assaporare con più sensi…
Siamo andati alla ricerca dei prodotti tipici migliori, formaggi locali,pesce freschissimo dei nostri mari e verdure di stagione, per lasciarvi godere di sapori così genuini da riportarvi indietro nel tempo…
Una cucina semplice ma contemporanea e curata nei minimi dettagli, come ogni elemento naturale o di design che ci contraddistingue, basterà che vi guardiate intorno…
Itinerari...
- Noto è conosciuta nel mondo per lo straordinario impianto barocco, assolutamente omogeneo ed unitario a causa dell'unità di spazio e di tempo nel quale avvenne la costruzione della nuova città dopo il sisma.
L'impianto urbanistico della città è impostato su uno schema ortogonale regolare, scandito da assi paralleli tra i quali primeggia il Corso Vittorio Emanuele.
La Chiesa di San Francesco, opera di Vincenzo Sinatra, il Monastero delle Benedettine e l'annessa Chiesa di Santa Chiara, a pianta ellittica, opera di Rosario Gagliardi, introducono alla piazza centrale della città, un autentico gioiello barocco sul quale si allarga la scalinata che porta alla scenografica facciata del Duomo.
L'interno della Cattedrale è rimasto semidistrutto dopo il terribile crollo della cupola e di parte del tetto della navata centrale, e sta per essere ricostruito.
Di fronte al Duomo si trova il Palazzo Ducezio (sede del Municipio), accanto il Palazzo Landolina ed il Palazzo vescovile, mentre la piazza è chiusa alla fine dall'imponente facciata di San Domenico, ancora del Gagliardi.
Da ammirare per ricchezza e preziosismi decorativi alcuni palazzi nobiliari dalle imponenti facciate: i più belli sono in prossimità del Duomo e ne fanno quasi cornice, tra questi Palazzo Sant'Alfano, Palazzo Nicolaci di Villadorata, Palazzo Trigona e Palazzo Astuto.
Nella parte alta della città si trova la Chiesa del Crocifisso, altra opera del Gagliardi, al cui interno si ammira la splendida "Madonna della Neve", opera di Francesco Laurana.
Per bellezza ed unicità Noto è stata dichiarata "Patrimonio dell'Umanità" dall'UNESCO.
- Ortigia... E’ il nome dell'isola che costituisce la parte più antica della città di Siracusa.
L'isola è stata da sempre il cuore della città, lo testimonia il fatto che sin dall'età del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche resti di capanne circolari del XIV sec. a.C. riferibili alla cultura di Thapsos. Il successivo arrivo dei Greci non dovette essere violento, poiché come parla Tucidide, l'isola sembra essere stata abbandonata dai residenti che si ritirarono nell'entroterra.
Al centro di Ortigia si trova il Duomo, con la sua facciata barocca, costruito inglobando il tempio greco di Athena. Da quest'ultimo proviene una lastra fittile della Gorgone che tiene in braccio Pegaso conservata nel locale Museo Archeologico assieme ad altri innumerevoli reperti. Secondo Cicerone molti tesori del tempio vennero trafugati dal famigerato governatore romano Verre.
Già in epoca greca, Ortigia ha rivestito un ruolo di centro politico e amministrativo che ha mantenuto anche nelle epoche successive. Nell'isolotto aretuseo infatti vi aveva sede il palazzo del tiranno, quello di Dionigi prima e di Gerone II poi. Nel medioevo e sino ai primi dell'ottocento, l'isola è stata contentuta all'interno di poderose mura che l'avevano resa una piazza d'armi, le mura furono abbattute in epoca ottocentesca.
Dopo il progressivo abbandono del centro storico avvenuto tra gli anni settanta e ottanta del novecento ed il conseguente aumento di criminalità e degrado, l'isola è stata oggetto di una serie di progetti di riqualificazione urbana tra cui quello Urban. Tramite incentivi sulle ristrutturazioni e sulle attività economiche, l'isola ha conosciuto un vistoso sviluppo completato grazie all'apertura di diverse strutture alberghiere, tra cui un hotel a cinque stelle che sorgerà nell'ex palazzo delle poste ed il museo del mare che inizialmente doveva sorgere nell'area della Tonnara di Santa Panagia.
- Il Kalaonda Hotel vi offre a possibilità di visitare la riserva Riserva Naturale Marida del Plemmirio...
Gli straordinari fondali sommersi sono ricchissimi di ogni specie marina che popola il Mediterraneo. Ma l’Area Marina non è solo mare. Tutt’intorno, in una macchia mediterranea dominata dalla presenza della palma nana, un proliferare di vita. E poi Siracusa, è patria e culla della cultura della Magna Grecia, presente in ogni cosa: nell’architettura, nel teatro, nella gastronomia, nella sua gente. Natura, cultura, miti e racconti trovano qui il loro naturale nutrimento e collocamento.
Si sviluppa su un perimetro di 12 Km di costa lungo la parte orientale della penisola Maddalena, con una superficie di 2500 ettari di mare protetto.
Il territorio è di grande rilevanza dal punto di vista della flora e della fauna, ma anche da un punto di vista storico. Crocevia per il passaggio delle navi e dei bastimenti di Cartaginesi, Romani e Greci, l'area del Plemmirio ospita nei fondali diversi colli d'anfora e reperti di varie epoche, non ultimo anche quelli dell'ultima guerra mondiale.
A Siracusa sono presenti diversi musei che raccolgono le testimonianze storiche della città: il Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi centro di riferimento per l'archeologia dell'intera Sicilia orientale grazie ai vasi, monili, decorazioni e oggetti vari provenienti da siti che vanno dall'età preistorica sino a quella romana. Il Museo Bellomo che raccoglie le opere d'arte delle maestranze locali, tra cui l'Annunciazione di Antonello da Messina, le opere dei fratelli Gagini nonché le tele del siracusano Marco Costanzo, allievo di Antonello da Messina, e di Mario Minniti amico e collaboratore del Caravaggio che ospitò e protesse durante il suo arrivo a Siracusa. Da ricordare anche La casa di Loreto dei veneti Alessandro Padovano e Giovan Maria Trevisano e l' Immacolata del pittore fiammingo Guglielmo Borremans.
Da qualche anno è attivo il Museo dell'INDA, in cui vengono predisposte esposizioni temporanee dedicate alla storia delle rappresentazioni classiche; nonché il grazioso "Musedei pupi siciliani". In gestione privata vi è il ricchissimo Museo del cinema (il terzo museo più grande d'Italia), in cui vengono raccolti cimeli e film di ogni tempo.
Descrizione ufficiale (+)