A soli 4 Km dalle Terme di Saturnia, immerso nel cuore dell' incontaminata e silenziosa campagna dell' altra Maremma Toscana, territorio dai mille volti, dove natura, benessere, relax e cultura si incontrano a metà strada tra il Monte Amiata e il trasparente mare dell' Argentario, a pochi Km dalla zona archeologica di Pitigliano Sovana Sorano e dal Lago di Bolsena, vi è un luogo:
- dove corpo e mente possono ritemprarsi,
- dove la natura con i suoi colori e i suoi profumi è protagonista,
- dove storia e leggenda si mescolano e si confondono.
Benvenuti all' Agriturismo "Il Cavallino" • L' ambiente rilassante, in una splendida cornice panoramica, diversa nelle stagioni,
• L' atmosfera cordiale e ospitale dei proprietari,
• Il fascino dei dintorni,
• I profumi e i sapori intensi, La nostra accoglienza farà si che la vostra vacanza sia unica e indimenticabile!
Svolgiamo attività agrituristica ormai da un decennio con lo stesso entusiasmo dei primi giorni, cercando di essere sempre accorti alle esigenze dei nostri clienti, sia nuovi, sia fedelissimi. Abbiamo iniziato effettuando un accurato recupero di un casale esistente, con attenzione certosina per i particolari, mantenendo intatte le originarie caratteristiche del casolare usando rigorosamente materiali e metodi costruttivi della nostra tradizione maremmana.
Stessa cura e stesso amore che tutt' oggi mettiamo nella coltivazione del nostro terreno, cercando di ottenere un prodotto di ottima qualità. Il parco che circonda l' agriturismo consente momenti di distensione anche nelle ore più calde della giornata. L 'agriturismo il Cavallino, adagiato su dolci colline, è un posto ideale per immergersi in un buon libro o nella natura della Maremma Toscana.
Vi offriamo ospitalità in:
• Due spaziosi, accoglienti e funzionali appartamenti
• Cinque camere doppie e una tripla, elegantemente arredate e dotate di ogni confort
(bagno, TV color, frigo,aria condizionata e riscaldamento).
• Salone comune.
Come raggiungerci:
Da Roma: autostrada fino a Civitavecchia poi Aurelia fino a Hotel Vulci seguire successivamente le indicazioni per Manciano Saturnia Semproniano.
Da Milano:Genova Grosseto a Grosseto est uscire per Saturnia poi seguire indicazioni per Semproniano.
Da Bologna: Firenze a Firenze certosa uscire per Siena, poi seguire per Grosseto e uscire a Paganico per Arcidosso seguire per Semproniano poi per Saturnia.
Dintorni
Saturnia
Le Terme di Saturnia sono famose nel mondo per la prodigiosa fonte termale. Si tratta di acqua sulfurea - carbonica - solfato - bicarbonato - alcalino - terrosa che sgorga dal sottosuolo al ritmo di 800 litri al secondo ad una temperatura costante di 37°. Grazie alla sua particolare composizione e alla sua naturale temperatura, l'acqua di Saturnia ha proprietà salutari e stimolanti, efficaci per la pelle, l'apparato respiratorio e muscolo-scheletrico.
Ci si può bagnare nelle famose Cascate del Molino, cascatelle calcaree formate dalla sorgente naturale e si trovano nel mezzo della campagna maremmana a pochi chilometri dal centro di Saturnia. Il bagno è gratis e d'inverno quel brivido caldo è una trasgressione salutare. Piace ai giovani ma va provato a tutte le età: è un bel vivere.
Provatelo anche di notte: cascatelle oscure illuminate solo dalla luna, piene di risate e d'incontri....
L'acqua termale della sorgente sulfurea sgorga all'interno dellostabilimento "Terme di Saturnia", dove ci si può immergere nelle piscine naturali oppure lasciarsi accarezzare dagli idromassaggi.
La struttura delle Terme di Saturnia offre molteplici servizi: oltre alla idroterapia e alle cure termali classiche (fanghi, aerosol, inalazioni, ecc.) è possibile usufruire di trattamenti estetici e olistici.
Semproniano
Semproniano sorge su un poggio di travertino che sovrasta la Valle dell'Albegna. Il primo nucleo fu edificato prima dell'anno 1000 lungo la strada che dal porto di Cosa saliva al Monte Amiata. A difesa del piccolo abitato fu poi costruita una possente cerchia di mura a pietra squadrata tuttora visibile. Il castello, agli inizi di proprietà degli Aldobrandeschi, alla fine del 1200 passò alla Contea di Santa Fiora. Agli inizi del 1300 venne attaccato dalle milizie senesi di Roccalbegna ed entrò così a far parte dei possedimenti della Repubblica Senese. Le controversie con gli Orsini di Pitigliano non consentirono, tuttavia, il passaggio definitivo alla Repubblica di Siena fino al 1400. Alla caduta della Repubblica Semproniano passò sotto i Medici e successivamente, nel 1737, al Granducato di Toscana. La parte più antica del paese si sviluppa intorno alla rocca aldobrandesca con gli edifici disposti a semicerchi concentrici. In cima é situata la chiesa di Santa Croce che conserva una tela del XVII secolo raffigurante la Pietà, un'acquasantiera rinascimentale in travertino ed un crocefisso medievale ligneo incredibilmente suggestivo. A mezza costa è situata la vecchia Pieve romanica con una torre campanaria altra 23 metri. E' l'unica chiesa costruita dagli Aldobrandeschi rimasta miracolosamente intatta. All'interno è possibile ammirare tele seicentesche, una Madonna del Rosario di Francesco Vanni, un'acquasantiera del XV secolo e una vasca battesimale. Vi consigliamo di passeggiare per i vicoli e di non perdervi la romantica Piazzoletta e di guardare con attenzione i vecchi portali. Scoprirete una infinità di simboli scolpiti nel travertino che potrebbero raccontarci incredibili storie del tempo che fu.
Pitigliano
A vederlo dalla chiesa della Madonna delle Grazie, dedicata come ex-voto per la peste del 1527, e con il sole verso il tramonto, Pitigliano dà un'impressione scenografica indimenticabile. Come Orvieto, ma più primitivo e più intimamente fuso con la natura per la vegetazione che gli si abbarbica addosso e la roccia grigiastra dei tagli perpendicolari alla strada; un luogo d'ombre e di luci non vivide, se non contro il cielo, tagliate in angoli e riquadri, il cui senso umano è percettibile nelle linee spezzate che conformano i tetti, il castello e la torre gigliata (alla fiorentina). Vi respiri aria di civiltà e culture mutevoli nella logica imprevedibile dei tempi: quella preistorica con i più correnti ritrovamenti dell'eneolitico rinaldoniano; quella etrusca di segno vulcente, specialmente delle fasi orientalizzate e arcaica, con qualche prodotto greco; quella romana, unificante i popoli in un comune ordine; quella medievale degli Aldobrandeschi, la più grande dinastia dell'Italia Centrale, signori della Maremma per circa mezzo millennio; la grandezza rinascimentale della nobile romana famiglia degli Orsini vanamente assaltati dalla vendetta del papa Alessandro VI e del suo figliolo il Valentino e, dopo una breve presenza senese, i Medici e i loro eredi, i Lorena. Per dire circa 3500 anni! Il paese è dominato dal palazzo-fortezza degli Orsini con un bel cortile rinascimentale ionico in cui si evidenzia un pozzo con stemmi degli Aldobrandeschi e degli Orsini. Nell'interno del palazzo è allestito il Museo con oggetti archeologici e d'arte. Nella piazza della Repubblica è il terminale di un bell'acquedotto cinquecentesco. A Capisotto è cinquecentesca Chiesa di Santa Maria. Nella piazza intitolata a Gregorio VII è la cattedrale che conserva dipinti del senese Cozzarelli (sec. XV), di Francesco Vanni (sec. XVI), dello Zuccarelli (sec. XVIII) e dell'Aldi (sec. XIX).
Sovana
L'antica Sovana che diede i natali a Papa Gregorio VII (Ildebrando da Sovana), è uno dei maggiori centri Etruschi della Maremma. Non ebbe vita continua: fu abitata nel VII, VI e IV sec. a.C.. Il suo massimo sviluppo coincise con la resa di Vulci a Roma nel 280 a.C.. Era diocesi vescovile già nel VI secolo. Ai secoli XIII-XIV sono databili gli edifici medievali.
Non ebbe vita continua: fu abitata nel VII, VI e IV sec. a.C.. Il suo massimo sviluppo coincise con la resa di Vulci a Roma nel 280 a.C.. Era diocesi vescovile già nel VI secolo. Ai secoli XIII-XIV sono databili gli edifici medievali. In evidenza sono il Duomo del IX-XI secolo, poi ricostruito nel 1300. Del XIII secolo sono la Rocca e la chiesa di S. Maria nel cui interno è un bel tabernacolo del IX-X secolo. Nei poggi intorno sono le tombe etrusche. La grande tomba a tempio, detta Ildebranda, rinnova la memoria di Gregorio VII sovanese. La camera sottostante cui si accede per un dromos rastremato, è di una semplicità estrema che contrasta con la fastosa decorazione dell'esterno: ha il soffitto a spioventi con trave centrale e, sul fondo, un bancone con due cavità, destinato a contenere, al centro, un sarcofago di legno decorato con borchie di bronzo.
Spettacolari sono le Profonde ed ombrose vie cave (o "Tagliate Etrusche") sentieri o vere e proprie strade scavate nel tufo. Tra le più suggestive "La via cava di S. Sebastiano" e "Il Cavone".
Sorano
E' un paese di tufo scuro, costruito su terrazze tagliate in una rupe aperta e fatta scoscesa del torrente Lente. Somiglia a un blocco di cristalli parallelepipedi, ad un paesaggio urbano inventato da un cubista. E' probabilmente di origine etrusca, come vorrebbero suggerire le tombe a camera scoperte lungo la strada che va verso l'Elmo; ma il suo nome Soranus testimonia la romanità. Sulle case incombe il "masso leopoldino", un'alta roccia di tufo nella cui sommità è una terrazza che domina il paese, i botri e le valli d'ombra che lo circondano. Sul lato più vicino alla chiesa di S. Niccolò si può ammirare la singolare torre dell'orologio. Pochi i resti che testimoniano il medioevo aldobrandesco: tutto parla della presenza degli Orsini oppure ha un sapore rustico di eccezionale fascino. Nel borgo sono la cinquecentesca Chiesa e quanto resta del palazzo comitale: il portale e il cortile.
La Fortezza Orsini (XI-XII sec.; con rifacimenti del XV-XVI sec.), poderosa opera di fortificazione militare che consente, percorrendo anche i suoi camminamenti sotterranei, di comprendere molti aspetti della vita militare rinascimentale, era legata ad un sistema difensivo i cui potenti resti si vedono a Montorio, Castell'Ottieri e Vitozza.
Castiglione della Pescaia
Castiglione della Pescaia, antico Borgo affacciato sul mare, fra Punta Ala e Marina di Grosseto. La parte antica è un balcone sul Tirreno. E' sede di un porto turistico che offre escursioni giornaliere per le isole dell'Arcipelago Toscano.
Castiglione della Pescaia vanta origini antichissime: le prime tracce di popolamento di questa zona risalgono a circa sessantamila anni fa, mentre il primo insediamento urbano si colloca a Vetulonia, l'antica città che gli Etruschi fondarono nei pressi del lago Prile (oggi scomparso). I Romani fondarono, invece, il villaggio di Salebrone, famoso per il clima mite, il lago pescoso e i dintorni ricchi di selvaggina. Dopo la caduta dell'Impero Romano e le incursioni dei Barbari, nel 962 Castiglione fu ceduta a Pisa da Ottone I° di Sassonia, imperatore di Germania. Pisa ne sfruttò le ricchezze e non si curò dell'insabbiarsi del porto e delle acque del lago Prile che, divenendo stagnanti, furono causa di crescenti epidemie malariche.
Parco della Maremma
Il Parco Naturale Regionale della Maremma è stato istituito nel 1975 ma, nonostante le sue ridotte dimensioni (circa 10.000 ha) ed i pochi anni di vita, in poco tempo è divenuto un punto di riferimento per un sempre maggior numero di persone. Parco della MaremmaNel 1993 è stato insignito del Diploma di Parco Europeo rilasciato dal Consiglio d'Europa. La visita del Parco sarà sicuramente un'esperienza piacevole e formativa, ma è bene tener presente che fermarsi ad una sola visita potrebbe, in qualche caso, deludere le proprie aspettative, spesso sovradimensionate rispetto alle reali possibilità offerte dal troppo breve tempo a disposizione; dobbiamo ricordarci che non è uno zoo, gli animali sono liberi e non a nostra disposizione.
La visita del Parco è possibile soltanto a piedi; le vie d'accesso agli itinerari sono due: Alberese e Talamone. Parco della Maremma. Per gli itinerari che partono da Alberese, dei quali è riportata una breve descrizione, l'accesso è normalmente possibile nei giorni di mercoledì, sabato, domenica e festivi, comunque, per ogni informazione riguardo agli orari ed alle modalità di visita si raccomanda di prendere contatto con il Centro Visite del Parco.
Diaccia Botrona
Per accedere alla Riserva Naturale seguire le indicazioni per l'Isola Clodia e per la Casa Rossa. L'ambiente è molto suggestivo e ricco di volatili. All'interno del parco (ingresso gratuito) è possibile ammirare: aironi bianchi, aironi rossi, anatre, il falco di padule ed il Cavaliere d'Italia.
San Galgano
san galganoIl complesso composto dall'Eremo o Rotonda di Montesiepi e dalle rovine della grande Abbazia di Circestense di San Galgano è uno dei più suggestivi che si trovano in Toscana.
Nella Rotonda di Montesiepi si trova, infissa nella roccia, la Spada di San Galgano.
Edificata tra il 1182 ed il 1185, sopra alla capanna sulla collina ove San Galgano visse il suo ultimo anno di vita e proprio lì dove aveva infisso la Sua Spada nella roccia, la Rotonda di Montesiepi fu originariamente la Tomba del Santo, che fu sepolto a nord della spada come a vedere, attraverso la porta di ingresso, Chiusdino.
Solo nel 1220 (o 1218?) fu iniziata la costruzione della grande Abbazia a valle.
san galganoI lavori di costruzione durano fino al 1268, quando venne ufficialmente consacrata dal Vescovo di Volterra Alberto Solari.
Poi cento anni di grande splendore fino al 1364 a cui seguì la lenta decadenza data dalla sventurata pratica della Commenda.
Un fatto sopra ogni altro: nel 1550 il Commendatario Girolamo Vitelli arrivò a vendere (dopo i gioielli e chissà cosa altro) il tetto in piombo.
Nonostante alcuni tentativi di ripristinare il convento alla fine nel 1789, dopo che la Rotonda di Montesiepi fu elevata a Pieve, la grande abbazia venne sconsacrata e lasciata definitivamente alla rovina. Mentre la Rotonda di Montesiepi ci riporta, con la sua Spada nella Roccia, alla saga di Re Artu, la grande Abbazia ci riserva, con la sua Geometria Sacra, altre sorprese sia "musicali" e sia "egizie".
Forse i bravi monaci Circestensi di San Roberto di Molesme e di San Bernardo di Chiaravalle sapevano di più di quanto hanno lasciato scritto.
Vetulonia
Vetulonia è un'antica città degli Etruschi che dette a Roma i simboli littori dei fasci e della scure. Vetulonia toccò il massimo del suo splendore tra il VII e il VI sec. a.C. e conserva ancora molte memorie della sua antica potenza. Dopo lo splendore del periodo etrusco Vetulonia decadde, fu nel 1181 che sorse il Castello di Colonna, nato dalla necessità di fortificazioni per la difesa della popolazione. vetuloniaDelle imponenti cinta murarie etrusche sono rimasti alcuni tratti, e nelle immediate vicinanze dell'attuale paese si trova la necropoli etrusca. Tra le tombe che si possono visitare, sono notevoli la Tomba del Diavolino e la Tomba della Petrera, che si incontrano imboccando la strada che porta a Buriano. Nel paese si potrà visitare un museo archeologico,di imminente apertura, con reperti di notevole valore, non appena saranno ultimati i lavori di restauro. Splendido è il panorama che si può ammirare per il dolce declinare dei colli.
Tirli
Tirli è immerso tra lecci e castagni, e gode di un clima eccezionale sorgendo a 450 m. sul livello del mare ed essendo esposto alla brezza marina. I primi insediamenti sono fatti risalire alla presenza di boscaioli e pastori e la tradizione dei tagliatori di bosco è ancora molto radicata negli abitanti. Suggestivo per le sue viuzze, il paese è dominato da un convento fortezza, costruito attorno al 1500 dai frati Agostini; qui si sarebbe rifugiata la popolazione per sfuggire agli assalti dei pirati saraceni.
Buriano
ll paese, dominato da un castello, è di origine antica, forse romana, secondo altre fonti longobarda. Conobbe il massimo suo splendore nei primi tre secoli di questo millennio. La chiesa romanica ha il campanile incorporato e conserva una reliquia di San Guglielmo , che trovò rifugio nel "Romitorio". Ogni seconda domenica dopo Pasqua, viene festeggiato San Guglielmo con una suggestiva processione che parte da Buriano e attraverso la macchia raggiunge il Romitorio. In questa occasione dalla fattoria "La Badiola" viene portata la "pianeta", tessuto trapuntato in oro e donato dalla Granduchessa di Toscana Maria Antonietta in ricordo di una sua caduta da cavallo.
Nelle vicinanze…
Siena
sienaSiena è adagiata su tre colline tra le sorgenti dell'Arbia e dell'Elsa. È centro industriale e agricolo, è ricca di opere artistiche e monumenti ed è sede del famoso Palio. Tutto l'anno è adatto per visitare la provincia: d'estate per la frescura montana, d'inverno per gli sport sciistici e in primavera e in autunno per lo splendore della natura. Fondata dagli Etruschi, Siena fu colonia romana al tempo di Augusto. Divenne sede vescovile nel '700 dopo l'occupazione longobarda, ma nell'XI secolo' si affermò come comune laico. Aspre lotte divisero Siena da Firenze, tanto che quest'ultima, nel 1260, venne sconfitta a Montaperti. Dopo essere stata governata da varie signorie, la città cadde sotto il dominio imperiale ed entrò a far parte dello stato Mediceo, poi di quello Lorenese fino al 1859, data in cui fu annessa al Regno d'ltalia.
Massa Marittima
massa marittimamassa marittimaAntica cittadina, posta su un colle a 380 m s.l.m., a circa 15 Km dal Golfo del Sole. Nota per le miniere di rame e d'argento, sfruttate fino al 1300, poi riattivate dal 1830 fino agli anni 1970, conserva intatto il suo aspetto medioevale. Il Balestro del Girifalco, gara fra i balestrieri dei rioni della Città, è anche una rievocazione storica.
Grosseto
grossetogrossetoCittà fortificata lungo la via tra Roma e Pisa, nel 1138 diventa sede vescovile prendendo così importanza nella Maremma. Più tardi passa agli Aldobrandeschi, poi viene conquistata dai Senesi e nel 1559 passa ai Medici. Segue varie bonifiche per almeno due secoli.
Descrizione ufficiale (+)