Benvenuti in Antica Dimora, un luogo ideale dove trascorrere indimenticabili vacanze...
Il nostro bed and breakfast è situato nella incontaminata campagna salentina, a pochi chilometri da Santa Maria di Leuca, nella provincia di Lecce, importante località che si estende da Serra di Vereto fino alla costa adriatica.
Fanno capo al Comune di Castrignano del Capo le magnifiche frazioni importantissime località turistiche quali Salignano, Giuliano e Santa Maria di Leuca, un moderno centro balneare sorto sul sito di un'antica città messapica, nell'insenatura tra il Capo Santa Maria di Leuca e punta Ristola, la parte più meridionale della penisola salentina.
Antica Dimora è un'antica casa colonica degli inizi del 1900, completamente ristrutturata, ricorrendo alle antiche tecniche di costruzione e utilizzando materiali naturali come il tufo, la pietra di lecciso e la calce bianca, ponendo particolare attenzione al rispetto del paesaggio.
All'interno troverete stanze con pregiate finiture in legno e raffinatissimi dettagli marmorei, elementi che combinati contribuiscono a creare una suggestiva atmosfera calda ed accogliente, tipica del territorio salentino.
Qui il tempo sembra scorrere lento, dunque, Antica Dimora è un luogo ideale dove trascorrere indimenticabili vacanze a contatto con la natura e con il mare.
La struttura Antica Dimora si trova nella periferia di Castrignando del Capo, nell'incontaminata campagna salentina, a 1 km dal centro abitato.
Si estende su 10.000 mq di terreno agricolo. La struttura è dodata di ampio parcheggio esterno, interamente recintato.
La sala relax
Spazio comune in ampio salone di circa 50 mq, provvisto di tv color e angolo lettura.
Il giardino
1.000 mq di verande con due gazebo, mobili da giardino e attrezzatura per il barbecue.
Le camere
2 camere matrimoniali (fino a 6 posti letto) con tv color, frigo bar, servizi in comune.
1 camera matrimoniale (fino a 4 posti letto) con tv color, frigo bar, servizi privati.
Come arrivare ad Antica Dimora,
informazioni su come raggiungere il Salento e Antica Dimora.
Auto/Moto
Dall'Autostrada A-14 prendere l'uscita Bari Nord, seguire direzione Brindisi-Lecce. Una volta sulla superstrada Brindisi-Lecce proseguire in direzione Lecce per 118 km.
Percorso 1: da Lecce, imboccate la tangenziale Ovest direzione Maglie. Una volta giunti a Maglie, seguite le indicazioni per Tricase e poi per S. Maria di Leuca. La sequenza dei paesi da Tricase è la seguente, Tricase, Corsano, Gagliano del Capo, Salignano/Castrignano del Capo.
Percorso 2: da Lecce imboccate la tangenziale Ovest in direzione Gallipoli - S.Maria di Leuca, imboccare S.S. 101 fino a Gallipoli e seguire direzione S. Maria di Leuca S.S. 274, uscita Salignano/Castrignano del Capo.
Da Taranto conviene in ogni caso raggiungere Brindisi, seguire le direzioni per Lecce prendendo uno dei due percorsi alternativi.
In treno
La stazione di riferimentoè Lecce, una volta arrivati per raggiungere le varie destinazioni bisogna prendere o le Ferrovie Sud-Est [vedi sito] o i Bus navetta [vedi sito].
In Aereo
L'aeroporto più vicino è l' Aeroporto di Brindisi "Leonardo Da Vinci" [vedi sito], dista circa 50 km da Lecce, anche da qui ci sono i Bus che collegano l'aeroporto con il capoluogo.
Il Contesto Salentino
Il tacco d’Italia chiamato…salentu
Il territorio Salentino, nell’omonimo dialetto ‘salentu’, è la parte meridionale della Puglia: regione situata tra il mar Ionio ed il mar Adriatico. Denominato anche il “Tacco d’Italia” è delimitato dalla cosiddetta "soglia messapica" ed ha una configurazione pianeggiante in cui si distinguono, a nord-ovest, i primi rilievi delle Murge taratine, al centro, il Tavoliere di Lecce e, a sud, le ondulazioni delle Serre.
Storicamente occupa il territorio dell’antica Terra d’Otranto. Dai Greci anticamente chiamata “Messapia”, la penisola salentina era appunto abitata dai Messapi che difendevano la propria autonomia dallo strapotere dell’antica città di Taras. Nel VII secolo fu colpita dalla guerra greco – gotica in seguito alla quale i Bizantini fondarono il Ducato di Calabria mentre i Longobardi conquistarono progressivamente tutto il territorio salentino insieme al capoluogo di Otranto denominando la penisola salentina “Terra d’Otranto”. Con le dominazioni spagnole e borboniche quest’ultima venne retrocessa, anche politicamente, ad una regione periferica ma, con l’Unità di Italia, fu costituita la Provincia di Lecce che comprendeva tutte e tre le province salentine.
La penisola salentina è culturalmente un’isola. Il paesaggio architettonico è di tipo greco per la predominanza assoluta delle case bianche "a calce", senza tetto, soprattutto in campagna e sulla costa, ma i centri storici sono caratterizzati da un lascito spagnolo del Barocco che qui assume caratteristiche sue proprie spogliandosi della sovrabbondanza pittorica degli interni e trasformando le facciate esterne di chiese e palazzi in veri arazzi scolpiti.
Di particolare interesse antropologico sono l’ormai estinto fenomeno del “tarantismo”: forma isterica di straordinario impatto scenico; e il rimontante culto per la “pizzica”: musica tradizionale e battente che un tempo accompagnava i riti di guarigione delle tarante, cioè delle donne che si pensava fossero state morse dalla taranta. Da alcuni recenti studi si deduce che fosse un originale modo di manifestare l’isteria.
Il capoluogo salentino
Il maggior centro culturale salentino
Posta a 11 km dalla costa adriatica e a 23 km dalla costa ionica, nel cuore di un’area densamente urbanizzata si può visitare Lecce. Centro particolarmente attivo nei settori dell’industria agricola (vino e olio) e della ceramica è la città dove più è stato elaborato lo sviluppo dell’arte barocca in pietra leccese, un calcare malleabile e molto adatto alla lavorazione con lo scalpello. Per la bellezza dei suoi monumenti, tra cui le numerose chiese che abbelliscono il centro storico, la città viene definita la “Firenze del Sud”.
La città conobbe un notevole periodo di magnificenza sotto la guida dell’imperatore Marco Aurelio ma è con il suo successore Adriano che la città prese il nome di ‘Licea’ arricchendosi di un teatro, di un anfiteatro e di un collegamento al Porto Adriano, oggi porto San Cataldo.
Gli antichi borghi…
Santa Maria di Leuca
Le grotte più belle del salento
Santa Maria di Leuca è una delle frazioni del comune di Castrignano del Capo insieme a Salignano e a Giuliano di Lecce, nella provincia di Lecce. Dall’ottobre 2006, il territorio rientra nel Parco Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase istituito dalla Regione Puglia allo scopo di salvaguardare la costa orientale del Salento, ricca di pregiati beni architettonici e di importanti specie animali e vegetali.
Piccola distinzione: Santa Maria di Leuca comprende la zona del promontorio su cui si trova il Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae e il faro che, con la sua altezza di 48 metri e la sua collocazione a 102 metri sopra il livello del mare, è uno dei più importanti d’Italia mentre, Marina di Leuca racchiude la parte situata tra la Punta Ristola e Punta Meliso.
Curiosità: si pensa che Punta Meliso sia il punto di incontro tra il mar Ionio e il mar Adriatico; poco fuori Punta Ristola, a 85 metri sotto il livello del mare, giace lo scafo del sommergibile oceanico italiano Pietro Micca affondato durante la Seconda Guerra Mondiale con il suo equipaggio di 58 marinai.
Una scalinata di 184 gradini collega la Basilica al sottostante porto facendo da cornice all'Acquedotto Pugliese che, terminando a Leuca, sfocia in mare: la costruzione dell'opera iniziò nel 1906 e fu conclusa nel 1939, anno della fine della Seconda Guerra Mondiale. La monumentale scalinata e la colonna romana che ne segna il termine furono inviate da Roma dal Duce Benito Mussolini.
Particolarmente suggestive sono le grotte situate sul litorale, di ponente e di levante, ricche di iscrizioni greche e latine come la grotta “Porcinara”, di notevole importanza storica per la particolare struttura in doppia cortina muraria: l’“eschera”; o la grotta del “Diavolo” testimonianza della presenza dell’uomo in epoca primitiva.
Castrignano del Capo
Cuzziddi tra leggenda e storia
Piccola cittadina situata a circa 65 km dal capoluogo della provincia di Lecce è Castrignano del Capo. Il nome si pensa derivi dal latino “castrum” che significa fortezza, accampamento. Il paese fu certamente un insediamento romano anche se la presenza dell’uomo, sin dall’età della pietra, è avvalorata dal menhir, detto “di Ussano”, posto in località Giuliano.
Gli abitanti di Castrignano del Capo sono soprannominati “Cuzziddi” che significa “Piccole Lumache” a causa di un fatto, tra storia e leggenda, accaduto diversi anni fa. Durante una processione, in onore di San Giuseppe, scoppiò un temporale ed i fedeli si dettero alla fuga per cercare riparo. Finita la pioggia, anzichè preoccuparsi della statua del Santo rimasta lì per strada, i “castrignanesi” (abitanti di Castrignano), si misero a raccogliere le lumache al contrario dei vicini abitanti di Salignano che presero la statua di San Giuseppe e la portarono nel loro paese: da allora acquisirono il diritto di festeggiare in suo onore.
Particolarmente suggestivi sono l’antico centro di Castrignano del Capo, detto “Borgo Terra”, simbolo della prima civiltà rurale del paese, la Chiesa Madre dedicata a San Michele Arcangelo posta al centro del paese e la Chiesa di San Giuseppe tappa obbligata per i pellegrini che dai paesi dell’entroterra erano diretti al Santuario di Leuca.
Salignano
centro rilevante nel Medioevo...
Salignano è, insieme a Santa Maria di Leuca e Giuliano di Lecce, una delle frazioni del comune di Castrignano del Capo, attigua, verso est, è la frazione di Salignano, centro rilevante nel Medioevo più dello stesso Castrignano, in cui si può ammirare la bellissima Torre del XVI secolo, ora adibita ad attività culturali.
Un altro monumento importante è la chiesa madre, dedicata a Sant'Andrea Apostolo. La costruzione fu iniziata nel 1788, ma i lavori furono bloccati a metà dell'opera e ripresero solo nel 1846, per essere poi completati nel 1854 dopo un'altra interruzione.
L'anno successivo, in occasione della festa del protettore, la chiesa venne consegnata ai fedeli.
Altra chiesa degna di nota è quella della Purificazione, risalente al Cinquecento ed al cui interno si può ammirare il pregevole quadro in tela detto la Purificazione.
Infine non ci si può dimenticare della chieda della Madonna delle Rasce, ora in stato di completo abbandono, ma una volta importante luogo di sosta dei pellegrini che si recavano in pellegrinaggio al Santuario di Santa Maria di Leuca.
Patù
Da Vereto a ‘pathos’...
Il nome deriverebbe dal greco ‘pathos’ (patimento, dolore), in quanto ricorderebbe, per alcuni, le sofferenze della città di Vereto, dalla cui distruzione, ad opera dei saraceni, derivò la nascita del paese e, per altri, il fatto che il paese fosse stato l’antico lazzaretto di Vereto.
Una conosciuta frazione del paese è Marina di San Gregorio, centro balneare dello stesso. Ospita resti visibili della città di Vereto come la scalinata di origine messapica, il pozzo per il rifornimento di acqua fresca e un porto, visibile a pochi metri di profondità, situato sulla punta dell’insenatura.
Nonostante la sua piccola dimensione, Patù ha saputo offrire dei personaggi illustri come Liborio Romano quale ministro nel Regno di Napoli, monumenti storici come le Centopietre, il sito archeologico messapico con i resti della città di Vereto e la Chiesa di San Giovanni Battista.
Descrizione ufficiale (+)