Casa Pascolone è un loghino, ovvero una costruzione edilizia rurale tipica della bassa mantovana, normalmente costituita da un corpo unico comprendente abitazione, fienile e stalla. Costruito nel 1929, il loghino, che dopo aver servito fedelmente per decenni alla sua funzione agricola era stato abbandonato, è stato acquistato nel 2003 da una giovane coppia, Sandra e Giulio, che hanno cominciato a ristrutturarlo, lentamente e con rispetto, per compiere un recupero che non andasse a stravolgere la natura e la struttura della casa colonica. La casa all'interno quindi conserva ancora le travi in legno a vista angoli che mostrano il mattone in cotto a vista, altra caratteristica tipica del loghino mantovano e anche nei serramenti, si è mantenuto con rigore filologico la caratteristica porta mantovana, a due ante.
Inoltre Sandra e Giulio hanno raccolto e recuperato oggetti e utensili quotidiani della cultura contadina della loro terra, come la madia e la schiacciapane. Sandra e Giulio accudiscono un piccolo giardino, un orto, delle bordure di erbe aromatiche e hanno piantato da poco un frutteto, che fra qualche anno comincerà a dare, oltre che ombra, pere, mele e albicocche. Insomma, più che una casa un progetto di recupero della cultura materiale quotidiana della bassa mantovana, nella sua totalità, per passione e per un'esigenza di ecologia storica, che ci insegni a vivere nel futuro ricordandoci dei tempi, e delle misure, di una volta. E un progetto ancora in fieri, di cui fa parte anche il B&B: un modo per condividere con gli altri il loro "tempo ritrovato", e un modo per raccogliere risorse da reinvestire gli interventi ancora da fare, come il recupero del fienile o la ristrutturazione del basso rustico adiacente. Quindi, chi dorme in questo B&B, oltre che trovare un bel posto accogliente dove passare una notte, aggiunge un mattone, o una trave, a un progetto di recupero del nostro passato recente.
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