Ledificio a due piani che ci ospita ha le caratteristiche delle antiche case padronali campidanesi: conserva gli ambienti e gli elementi principali con i muri in pietra a vista, ha il soggiorno col soffitto in legno e gode di unampia luminosità. A questa struttura originaria abbiamo apportato tutti i confort per offrire un servizio di eccellente qualità.
Gli impianti sono stati eseguiti nel rigoroso rispetto dellambiente, usando energie alternative e prodotti della bio-edilizia: sono idee in cui credo da anni e che ho fatto mie ancor prima di pensare a questa casa come Bed & Breakfast. Sono ovviamente presenti il riscaldamento e laria condizionata, che però funzionano con pannelli solari fotovoltaici e riciclo delle acque piovane per lirrigazione del giardino e dell'orto sinergico. Pur trovandosi sulla via principale del paese, la casa è molto tranquilla e consente ai suoi graditi ospiti di trascorrere le giornate in pace e serenità, immersi nella natura rigogliosa del giardino, in un ambiente piacevole che rinfranca lo spirito come nientaltro. Mi piace che le persone a casa mia si sentano come a casa loro.
Tutte e tre le camere − di cui una adeguata ai disabili − sono dotate di bagno, aria condizionata, riscaldamento, collegamento internet, telefono e fax.
Hanno una bella vista o sul giardino o sullorto. Sono arredate in modo semplice e gradevole utilizzando il più possibile elementi dellartigianato sardo: copriletti, tappeti, tende, inoltre arricchite da murales realizzati da una pittrice milanese.
Dalle camere si può sentire in ogni stagione il cinguettio degli uccelli. Nei periodi di maggior afflusso è possibile utilizzare un altro appartamento ben arredato e moderno, con la possibilità di mangiare nella struttura principale. Chi lo desidera può ricevere la colazione in camera, preparata con prodotti locali e creati in casa: frutta, pane, ricotta, dolci sardi, marmellata, burro e latte.
Pressoché tutti i cibi e le bevande che si consumano nel Giardino di Valentina sono di provenienza locale: le carni, per esempio, sono allevate usando prodotti naturali e non mangimi.
La legge della casa è che prima di tutto si devono consumare prodotti sardi, ma solo quelli che garantiscono qualità e genuinità (miele, olio, vino, i prodotti del mio orto). Lolio locale, prodotto biologicamente, ha straordinarie e riconosciute qualità organolettiche. Quando è possibile offro il pane biologico cotto nel forno a legna.
La casa apparteneva ai miei avi. Qui ho passato i primi anni fino alladolescenza, trascorrendo gran parte del tempo nellampio giardino di allora a giocare e fantasticare col sottofondo dei piccioni che tubavano.
Lattuale giardino è stato progettato − ed è ancora curato − da un bravissimo e appassionato floricoltore locale, che ha cercato di riprodurre quello che fu il mio giardino dinfanzia.
Con la mia collaborazione ha reimpiantato alcune specie vegetali presenti allora e che mi riportano bei ricordi, dal profumo dei gelsomini alle rose; e poiché amo molto le fragranze naturali, ho acquistato appositamente dalla Bulgaria le celebri rose dal rinomato profumo. Considerando infine che la zona è ricca di ulivi perfino centenari, ho piantato in vari punti della casa questi alberi così belli e simbolici.
Il giardino di Valentina si trova a Escolca, piccolo centro del basso Sarcidano al confine tra le province di Nuoro e Cagliari, non distante dal complesso nuragico di Barumini e vicinissimo a quello di Serri. Escolca dista soli 60 km da Cagliari, 220 da Porto Torres e 70 km da Oristano.
Come arrivare:
- da Cagliari si percorre un breve tratto della Carlo Felice (SS 131) verso Sassari, allaltezza di Monastir si svolta a destra al bivio per Senorbì/Sorgono e si segue la SS 128 sino al bivio per Escolca al 40° km circa;
- da Sassari si percorre un lungo tratto della Carlo Felice (SS 131) verso Cagliari, dopo Sanluri si volta per Villamar (SS 197) e si arriva fino al centro di Barumini, dove si svolta a destra per Gergei e si prosegue fino a Escolca.
... Escolca, la mia dolce Escolca, è un comune di circa 600 abitanti (pochi) della provincia di Cagliari, un piccolo e grazioso borgo agricolo del basso Sarcidano arroccato fieramente sulle pendici meridionali della giara di Serri, che domina la sottostante vallata di Gergei e i suoi splendidi oliveti: colline e pianura, clima temperato e aria purissima.
Escolca (in sardo Iscroca) si estende dunque in un'ampia vallata che, scendendo elegantemente dalla suddetta giara, si ricongiunge alla Trexenta e alla Marmilla. Il paese confina con i comuni di Isili, Mandas, Serri e Gergei ed è diviso in quattro rioni o borgate. In primavera il territorio è verde intenso e i prati si colorano con i bei fiori spontanei delle zone interne della Sardegna (pervinche, orchidee, ciclamini). Si trova in un crocevia strategicamente centrale, un paradiso non ancora scoperto dal turismo di massa, un territorio ricco di monumenti antichissimi come il nuraghe Mogorus, ancora da scavare e probabilmente integro.
Santa Cecilia...
L'abitato è un continuo saliscendi di viuzze al cui centro sorge la cinquecentesca chiesa tardo-gotica di Santa Cecilia, dove giocavo a nascondino da piccola e di cui sappiamo che nel 1583 fu ampliata, che il campanile è del 1681, che l'orologio vi fu collocato nel 1827 e che l'altare in marmo è del 1804. Io però non sono così vecchia. Anticamente era parrocchia la chiesa di Santa Lucia, ora un po' fuori paese ma forse centro del primo nucleo di Escolca e dal cui sagrato terrazzato si gode un ampio panorama su tutta la valle. Appena fuori dallabitato, salendo in collina, merita una visita la chiesa campestre Vergine delle Grazie, detta di Is Bingias per l'iscrizione sulla sua campana (1579). Nel XV secolo al suo posto cera un convento di Romitani di S. Agostino, che sul finire del secolo ne favorirono ledificazione; dopo il 1649 vi ebbe sede un convento dei padri trinitari fino al 1747; nel 1876 la chiesa venne restaurata con offerte della popolazione e ancora oggi, il 2 luglio, vi si celebra la festa della Vergine delle Grazie con molta devozione, trasporto in processione del simulacro e messa cantata.
uliveti a Escolca...
L'economia locale è agricola, ma questo lo sospettavate già. Il territorio escolchese è protetto dal vento di tramontana dall'altopiano di Serri e ha la vocazione naturale alla coltura del grano e dell'olivo, è nel codice genetico dei residenti: lo provano gli oliveti familiari sapientemente condotti, l'eccezionale bontà delle olive e dell'olio extravergine, un fruttato leggero di grande pregio commercializzato in Sardegna e all'estero fra i prodotti tipici di qualità superiore. È assolutamente rispettabile e degno di considerazione anche il nostro corposo vino rosso, i cui vitigni nel 900 ammantavano circa duecento ettari. Le campagne escolchesi producono anche un superlativo grano duro, comè pure eccellente la qualità del pascolo spontaneo di cui godono le numerose greggi escolchesi sebbene la pastorizia sia meno diffusa. Un tempo si praticava anche la coltura dello zafferano, attualmente in via di reintroduzione.
Della festa di San Simone vi ho già parlato: si svolge nel villaggio disabitato di San Simone, a circa dieci chilometri da Escolca, solitamente nel fine settimana successivo alla domenica di Pentecoste.
È possibile visitare la mostra fotografica IN VIAGGIO incentrata sulla festa e sui suoi risvolti socio-antropologici previo appuntamento presso la Casa Seu.
Descrizione ufficiale (+)